La Campania porta con sé una grande tradizione millenaria, il suo territorio di origine vulcanica attribuisce ai vini che produce, grande personalità alcolica, per merito del potassio elemento di cui sono ricchi i suoi terreni.
Questa regione vive una stagione di fermento per la voglia di emergere per la qualità delle sue uve. La varietà dei vitigni autoctoni è pronunciata grazie alle coltivazioni di alta collina e ai terreni sabbiosi.
Da quando si è diffuso l’enoturismo, l’Italia è sempre stata in prima fila grazie alla presenza nello stesso territorio di altri elementi preziosi come la natura, il clima, la cultura e l’arte. La Campania non può che essere un condensato privilegiato di tutti questi fattori che offrono al turista itinerari del vino ricchi di una miscellanea di interessi.
Le cantine della Campania sono sparse lungo tutta la regione da nord a sud, celebre è la stradale vino Campi Flegrei ricco di suggestione per la presenza di innumerevoli siti di attrazione storico-culturale.
L’enoturismo in Campania è da vivere a tappe da assaporare proprio come si fa con i vini campani della penisola sorrentina, delle Terra del Lavoro nel casertano, e che coinvolge persino le isole.
Un territorio inusuale, ma merviglioso e unico nel suo genere, è quello che coinvolge vitigni campani dell’isola d’Ischia. Alla scoperta di un’antica sapienza che ha permesso la nascita di aziende vinicole campane la dove non te lo aspetteresti.
Ci sono complessivamente 10 Strade del Vino con 130 aziende che permettono la visita e degustazione vini della Campania in collegamento con una rete di infrastrutture per il soggiorno in agriturismo o in alberghi.
Il clima campano è sostanzialmente mediterraneo grazie alla vicinanza del mare, lungo tutta la sua estensione. Il clima mite contrasta con quello interno più rigido quando si sale verso l’Appennino campano.
Il terreno è decisamente fertile grazie all’attività bradisismica ancora vivace il tutta la regione. L’origine vulcanica, come detto, assicura la caratteristica diffusa della personalità alcolica pronunciata del vino.
Ben 24.139 ettari coltivati, con leggera prevalenza della bacca nera. Il territorio è prettamente collinare con un buon 51%. La parte pianeggiante è invece minore e si attesta al 14%, il territorio montagnoso è del 35%.
Questa regione ha grande tradizione, alcuni dei suoi ceppi sono centenari. Non si può non citare i ritrovamenti degli scavi di Pompei e Ercolano in cui il vino era conservato in anfore pronte per essere conservate nelle cantine e etichettato, veniva soprannominato il vino degli imperatori.
Sono ben 100 i vitigni autoctoni che rappresentano un vero e proprio record mondiale, ciò è dovuto alla lotta che nel tempo è stata portata avanti per promuovere la vite locale a scapito dei vitigni internazionali.
Ci sono tre macro aree di produzione del vino: l’area costiera, l’area vulcanica e quelle interne. In queste zone i vitigni si sono adattati al territorio riuscendo a diventare un vero e proprio connubio con esso. I terrazzamenti della costiera Amalfinata e Sorrentina come anche le coltivazioni di Ischia, Capri e Procida, ne sono esempi lampanti.
La produzione si attesta a più di 1.600.000 ettolitri divisi tra rossi e rosati per il 60% e bianchi per il restante 40%.
Nella provincia di Benevento si produce la DOCG Aglianico del Taburno e la DOC Falanghina del Sannio. Il DOC Sannio prende vita dai vitigni Aglianico, Greco, Fiano, Piedirosso ed altri ancora appartenenti allo stesso territorio.
In Irpinia nasce il DOCG Taurasi, la DOCG Fiano di Avellino, la DOCG Greco di Tufo oltre alla DOC Irpinia.
Nella zona di Caserta troviamo diverse DOC tra cui la Falerno del Massico, la Asprinio di Aversa.
Nell’area Vesuviana primeggiano le DOC Vesuvio, la Falanghina dei Campi Flegrei, l’Ischia e il Capri.
Si arriva alla penisola Sorrentina, dove nasce l’omonima produzione DOC. In Costiera Amalfitana con le DOC Costa di Amalfi, a prevalenza di vitigni autoctoni. Si arriva a sud nel Cilento con le DOC Cilento e Castel San Lorenzo.
Si potrebbe proseguire citando altri vini provenienti dal recupero e sviluppo di vitigni autoctoni, vanto di questa splendida regione.
Leggera prevalenza dei vitigni a bacca nera rispetto a quella bianca.
Le uve nera (o rossa) sono:
Le uve bianche sono
Vediamo alcuni dei celebri vini della Campania più noti e bevuti non solo in Italia:
Vi presentiamo le migliori aziende vinicole che aprono le porte per visite in cantina e per degistazione vini.