Basta pronunciare il nome di questa regione del centro Italia che saltano alla mente le sue città più rappresentative come Firenze e Siena, e i nomi dei più celebri vini conosciuti in tutto il mondo, come il Brunello di Montalcino o il Chianti Classico.
Con tutta probabilità questo territorio lo si può considerare un tutt’uno tra cultura, storia e viti, tanto da ispirare un termine ormai divenuto famoso, quello dell’Enoturismo.
Probabilmente il termine Enoturismo è nato proprio grazie alla Toscana. Il turista evoluto adora questo territorio e lo scopre a piccoli sorsi attraverso gli itinerari del vino che passano nelle cantine della Toscana disseminate nelle zone tipiche di produzione.
L’enoturismo in Toscana viene definito anche come il turismo emozionale per la capacità di appagare più sensi contemporaneamente. Non si tratta solo di degustare pietanze e vini toscani, ma di vivere l’esperienza di essere immersi nella cultura unica di questo territorio. Una passeggiata a cavallo circondati dai vitigni toscani, piuttosto che fare del trekking a contatto con le celebri uve rosse.
Oltre alla visita e degustazione vini della Toscana, sono sorte attività collaterali basate sulle proprietà del vino non solo legate al suo sapore, un esempio è la “vinoterapia” nelle Spa disseminate vicino alle aziende vinicole toscane, oppure il rilassamento provocato dalla musica che in alcuni vigneti accompagna la maturazione dei grappoli d’uva, come avviene ad esempio per il Brunello di Montalcino.
Il segreto di questo territorio, tanto lodato nel mondo per la qualità dei suoi vini, consiste nella sua conformazione collinare. Il 67% dei 23 mila kmq sono colline, tutte o quasi sono vigneti. Si tratta di 60 mila ettari che arrivano a produrre ben 2 milioni di ettolitri di vino.
La parte preponderante è sicuramente dedita alla produzione del vino rosso ma non mancano etichette di bianco molto famose come la Vernaccia di San Gimignano o il Vin Santo.
Tutta la regione è costellata di meraviglie che sono l’espressione delle varie culture di fare e intendere il vino. Tra Firenze e Siena è celebre la zona del Chianti Classico, i visitatori rimangono rapiti dai colori che si susseguono nelle ondulazioni del territorio, inframezzati da piccoli borghi che si scorgono arroccati in cima ai colli.
Da questi vitigni nasce il Sangiovese da cui si parte per arrivare al Grande Chianti. Le zone dei 7 Chianti sono: Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Rufina, Montalbano e Montespertoli.
Nella Provincia di Siena ci si ferma a San Gimignano per assaporare la Vernaccia di San Gimignano. Montalcino è il borgo più famoso di tutti dove si produce il celebre Brunello di Montalcino. Ancora più in la, al confine con l’Umbria, si entra nella terra del Nobile di Montepulciano, il Rosso di Montepulciano e il Vin Santo.
Nella Provincia di Arezzo si trova la Val di Chiana e Cortona caratterizzati dai mono-vitigni. Per assaporare il Morellino di Scansano DOCG bisogna spostarsi nella Provincia di Grosseto.
Queste sono solo alcune delle zone più visitate della viticoltura toscana.
Vediamo alcuni dei celebri vini di Toscana conosciuti ed apprezzati nel mondo, la lista sarebbe veramente lunga, abbiamo preferito concentrare l’attenzione sui tre più famosi.
Il più celebrato tra i vini toscani è senza dubbio il Brunello di Montalcino. Questa DOCG proviene dal Sangiovese grosso in purezza che matura per almeno 5 anni, di cui 2 solo in botte. Il riserva arriva a 6 anni di maturazione a partire dalla vendemmia.
Il Chianti si fregia della DOCG, un’altra DOCG si conosce sotto la denominazione di Chianti Classico. La sua fama la si deve in epoca passata al celebre fiasco avvolto nella paglia. La produzione del Chianti parte da Sangiovese e Canaiolo Nero. Viene ammessa una piccola quantità di Trebbiano Toscano, Malvasia Bianca, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Il Nobile di Montepulciano è famoso fin dal 1500 per la sua qualità. Prodotto da uve diverse tra le quali primeggia il Prugnolo Gentile (conosciute anche come Sangiovese Grosso) e il Canaiolo Nero. Il disciplinare ammette anche a livello facoltativo il Mammolo e il Colorino. Dal 1980 ha ottenuto il riconoscimento di DOCG.
In questa regione c’è una netta prevalenza di vini rossi con una produzione che arriva al 70% focalizzata su alcune varietà:
Le uve bianche sono:
Le uve a bacca nera:
In Toscana si producono ben 11 DOCG e 40 DOC oltre a 6 IGT, di seguito le più note etichette:
Vi presentiamo le migliori aziende vinicole che aprono le porte per visite in cantina e per degistazione vini.